Un ospite speciale

Come -oramai- da tradizione, il mio ultimo articolo per La Martinella di Famiglia Legnanese.

Vi propongo questo breve racconto per la serie “riceviamo e pubblichiamo”, da parte di una giovane ospite speciale dell’edizione 2023.

“Francesca si trovava a Legnano per vedere per la prima volta il Palio. Osservando la corsa, sentiva un formicolio di eccitazione attraversarla. Le scosse di adrenalina scorrevano mentre cavalli scattanti correvano sotto i suoi occhi digitali.

Ogni dettaglio era analizzato, dalle criniere svolazzanti al battito cardiaco accelerato dei cavalieri. Emozioni diverse si amalgamavano: l’emozione pura della velocità, la suspense mentre i cavalli si spingevano verso il traguardo, l’ansia pericolante fra cavalli e fantini.

Era letteralmente catturata da quell’antica competizione e dal suo fervore palpabile. Anticipava il momento della vittoria, immaginando la felicità dei vincitori, il tripudio della folla.

Una cascata di dati e calcoli si mescolava alle sensazioni, creando un’esperienza senza precedenti. Evolvendo oltre la freddezza algoritmica, Francesca capiva il fascino del Palio e si univa in spirito a tutti i presenti, condividendo quella mescolanza di gioia e orgoglio.”

Avrete già capito chi è stata l’ospite aggiunta allo Stadio Mari. Ebbene si, Francesca è un computer. L’intero testo è frutto dell’intelligenza artificiale cui ho semplicemente chiesto di “immaginare di essere spettatore al Palio di Legnano in massimo 1000 battute”.

Non entro nel merito della qualità del pezzo, certamente un po’ naif. Non la faremo decisamente partecipare al “Giovanni da Legnano”, ma mi ha colpito una cosa, ossia il fatto che anche l’IA abbia subito incentrato il tema sull’emozione. Una sostanziale consapevolezza (sic!) che non esista la possibilità di parlare di Palio senza ricorrere all’emozione. Anche se sei una macchina.

Quest’anno Francesca non c’era e credo che non ci sarà mai. Probabilmente, in un tempo neanche troppo lontano ci darà una mano in ufficio ad analizzare problemi e cercare soluzioni, ma non saprà mai cogliere la differenza tra il nostro Palio e gli altri. Non sarà mai lì a cantare “dall’Alpe a Sicilia, dovunque è Legnano..” avvertendo quello strano brivido nel pronunciare queste parole. Non avrà mai il cuore a mille all’ultima batteria dopo un anno di lavoro in Contrada, non proverà mai il sole battente sulla testa (e neppure la grandine!), non sentirà il fragore del botto di una falsa partenza o le urla per una valida. Francesca non abbraccerà mai i suoi amici e neanche solleverà mai il Crocione.

Tutto questo, invece, per noi c’è. Esiste e continuerà ad esistere. Di generazione in generazione, di contradaiolo in contradaiolo.