Conversione in legge del Decreto Lavoro: misure fiscali per il welfare aziendale

Il Decreto Legge 48/2023 contenente misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro è stato convertito, con modificazioni, con la Legge 3 luglio 2023, n. 85.
La legge di conversione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 3 luglio 2023 n. 153 ed è entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione.
Con riferimento alle novità fiscali contenute nella legge di conversione in esame si segnala l’innalzamento per l’anno in corso della soglia di welfare detassato a favore dei dipendenti con figli a carico (art. 40).
Nello specifico, per il solo anno 2023 e in deroga a quanto previsto dall’art. 51 c. 3 prima parte del terzo periodo del Tuir, non concorrono a formare il reddito, entro il limite complessivo di 3.000 euro, il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico del lavoratore (ai sensi all’art. 12, comma 2, TUIR), compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti e i figli adottivi o affiliati.
Pertanto, limitatamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico, viene innalzato il limite di esenzione di beni ceduti e servizi prestati da 258,23 a 3.000 euro per il solo anno 2023. Nel limite di 3.000 euro rientrano anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. Il limite si applica se il lavoratore dipendente dichiara al datore di lavoro di avervi diritto indicando il
codice fiscale dei figli.
Viene anche previsto che i datori di lavoro provvedono all’attuazione di quanto sopra previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie laddove presenti.