Valter, ci…

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Raramente ho incontrato una persona tanto diversa ed al contempo simile a me. Ricordo il primo incontro con Valter. Era il Luglio del 2009, noi avevamo appena vinto le elezioni e lui aveva firmato uno dei suoi post. Neanche a dirlo, molto critico. Lo convocai in assessorato per conoscerlo. Dopo i primi 5 minuti, siamo quasi arrivati alle mani.
Ma quel giorno accadde una cosa strana, una stretta di mano a fine incontro che sapeva molto di un atto di reciproca fiducia. Potevano quelle due bestie convivere? La risposta l’ha data il tempo.
È iniziata così un’amicizia.
Sì, perché oggi l’ex assessore piange la perdita di un vero uomo di Cultura, uno scrittore raffinato, una personalità forte, amante della Vita e sempre provocatoria, un concittadino di cui andare fieri, ma io, io piango un caro amico. Un uomo con in quale ho avuto il piacere di litigare fino all’ultimo. Ognuno sulle sue posizioni, ognuno costantemente incazzato per le astruse idee dell’altro.
Ognuno, rispettoso dell’altrui giudizio. Si, perché quando qualche dubbio ti attanagliava, farsi fare il contropelo da Valter era tanto doloroso quanto efficace. Tornavi a casa con le ossa e lo spirito rotto, ma con un punto di vista diverso.
Non ha mai usato il fioretto, Valter. Ha sempre picchiato duro, con schiettezza e senza la minima capacità di finzione. Credo non abbia mai lasciato una frase a metà. Tranne quell’ultima sera di Giugno, in piazza, in occasione del suo ultimo concerto. Quella sera, salutandoci, una frase è rimasta a metà: “Luca, ci….”
Si, amico mio, ci.

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