Invito a tutti

Vi suggerisco questa bella iniziativa cui collabora l’amico Franz Silvestri, mio (ex) collega del comune di Arconate.

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Roma, Anno Domini 1595: fastosi palazzi nobiliari, ricche piazze, grandi strade polverose, vicoli maleodoranti; i colori, le luci, gli odori e i profumi di una delle città culturalmente ed artisticamente più ferventi dell’epoca, ma anche più poliedriche e contraddittorie.

Il giovane Caravaggio, ormai a Roma da tre anni, ha occasione di entrare al servizio del cardinale Francesco Maria del Monte e di calarsi nell’ambiente estremamente ricco e colto, curioso e pettegolo che gravitava attorno a questo personaggio. Il cardinal del Monte, diplomatico e collezionista, ambasciatore del Granduca di Toscana a Roma, aveva all’interno della sua residenza, Palazzo Madama, oltre alle numerose stanze per gli ospiti e saloni di rappresentanza, anche un salone per la musica, dove organizzava intrattenimenti musicali a cui egli stesso partecipava. Non a caso uno dei primi lavori commissionati a Caravaggio dal Cardinale è il “Concerto di Giovani”, oggi conservato al Metropolitan Museum di New York.

Un altro indizio della relazione prossima che poteva intercorrere fra l’arte di Caravaggio e la musica ci viene dato dall’ “inventarium omnium et singulorum bonorum mobilium”, l’inventario dei beni di Caravaggio stilato nel 1605 a seguito del suo sfratto per il mancato pagamento dell’affitto della casa dove alloggiava a quell’epoca, al Vicolo del Divino Amore. Fra i numerosi oggetti ritroviamo “un par de calzoni et un giuppone stracciati. Un pugnale, un paro de pendenti. Una chitara et una violina” ; possiamo supporre che Caravaggio stesso si dilettasse a suonare questi strumenti, ma sicuramente gli sono serviti come soggetti per numerose delle sue opere. Solo per citare alcuni esempi: un violino e uno splendido arciliuto troneggiano nell’”Amor Vincitore”, nel “Riposo nella fuga in Egitto” san Giuseppe sorregge uno spartito musicale ad un angelo del corpo efebico che suona il violino, nel carteggio alla base del “Suonatore di liuto” è stato possibile riconoscere un madrigale di Francesco di Layolle.
Attraverso la musica del Suo tempo, narrata da Irene Marone in abito deel’ Epoca, si ripercorrerà la vita e l’ Opera del grande pittore.

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