“Eh, caro Assessore, con la cultura non si mangia…”
Ricordo ancora questa affermazione. Ricordo ancora la leggerezza con la quale mi fu rivolta. Ed ancor di più, ricordo l’intima convinzione che provai: proprio alla luce di quel pensiero, la diffusione della Cultura doveva essere considerata un obbligo morale.
Cari amici, stiamo attraversando un periodo difficile sul piano economico, ma, ancor di più, su quello sociale. Una fase storica in cui sembra che ci si stia lasciando alla spalle la consapevolezza della nostra Storia, della grandezza del nostro passato di Italiani, per andare verso un ignoto che non promette nulla di buono.
E’ vero, la Cultura non si addenta, non si cucina, non ci riempie lo stomaco. Ma, accidenti, quanto ci serve! Quanti discorsi vuoti, privi di spessore, classe e a volta dignità, ci tocca ascoltare. Di fronte a questo dissolvimento, possiamo scegliere la strada dell’inerzia e della passività, oppure di opporci. Ed una Amministrazione Comunale non può abbandonarsi allo scoramento.
Teatar nasce da queste considerazioni più volte condivise con molti amici colleghi dell’Altomilanese e non solo. Nasce da un sacrosanto moto di orgoglio, dalla consapevolezza che non si può stare a guardare il compimento del declino.
E così, ecco la nostra risposta: una stagione teatrale sovra comunale tutta nuova, che coinvolge dieci Amministrazioni e che creerà un circuito di gente e di idee; una stagione gratuita, perché la Cultura è democratica per antonomasia e non guarda al censo; una stagione di forti emozioni, con spettacoli che andranno alla mente ed al cuore degli spettatori.
Questo è Teatar: un’onda di positività. La nostra risposta al nulla.