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Influenza da virus A/H1N1: domande e risposte

Cos’ è il virus della nuova influenza A/H1N1 di cui si parla tanto in questi giorni? L’allarme relativo a casi di influenza, osservati in questi giorni in Messico e negli Stati Uniti, è legato al fatto che, in molti delle persone colpite, è stato isolato un ceppo influenzale A del sottotipo H1N1 del tutto nuovo (il suo corredo genetico è il risultato di un incrocio di sequenze provenienti da razze suine nord americane ed euroasiatiche e contenente, in più, geni umani ed aviari), diverso da quelli già circolanti nei suini e che allo stato attuale si trasmette da uomo a uomo (e non più da maiale a uomo).

 

Perché la comunità internazionale è così allertata per questa situazione?

Poiché il virus isolato è nuovo per l’uomo: questo fa sì che non si possa prevedere, con esattezza, l’evoluzione della sua diffusione (preoccupazione per una possibile pandemia). Infatti il nostro sistema immunitario è meno preparato ad affrontare virus nei confronti dei quali non ha sviluppato anticorpi e, quindi, una memoria immunologica. L’aspetto critico principale che ha richiamato l’attenzione delle agenzie sanitarie internazionali (OMS e CDC- Center Disease Control di Atlanta-USA) riguarda la capacità di provocare infezioni gravi, secondo quanto riportato in Messico, in giovani adulti. Ciò lo differenzierebbe dai comuni virus influenzali stagionali, che, in genere, possono determinare complicanze principalmente in bambini, anziani o soggetti già compromessi.

Come si è organizzata Regione Lombardia per affrontare questa possibile emergenza?

Fin dal 2006 Regione Lombardia ha approntato un piano di risposta ad una possibile pandemia influenzale che prevede il coinvolgimento delle ASL, dei medici di medicina generale e dei pediatri di famiglia, la rete dei 19 reparti di malattie infettive, i tre laboratori di riferimento. Questo piano è stato adattato immediatamente alla situazione determinata da questa emergenza sanitaria.

Qual è la sintomatologia di questa “nuova” influenza?

La nuova influenza A/H1N1 è un’infezione acuta a carico dell’apparato respiratorio, con sintomi simili a quelli della classica influenza: febbre alta, superiore ai 38°C, ad esordio rapido, tosse, mal di gola, malessere generale.

Quando una persona deve sottoporsi a controlli sanitari avendo il sospetto di aver contratto questa nuova influenza?

Secondo le attuali linee guida coloro che abbiano soggiornato, per lavoro, turismo, studio o altro, nei paesi dove si sono verificati casi autoctoni di influenza A/H1N1 e presentino febbre accompagnata da sintomi a carico dell’ apparato respiratorio (tosse, raffreddore, mal di gola, ecc). Ad oggi tali Paesi sono il Messico e gli Stati Uniti, ma la lista potrebbe essere aggiornata ed estesa anche a nuovi Paesi.

A chi ci si deve rivolgere?

E’ necessario, evitando di recarsi presso Pronto Soccorso o ambulatori, mettersi da subito in contatto con il proprio medico curante: il medico darà tutte le indicazioni necessarie per recarsi in Reparto di Malattie Infettive per una più approfondita valutazione ed un eventuale ricovero. Il trasporto in ospedale, a meno che non si abbia una sintomatologia molto grave, può effettuarsi con il proprio automezzo; il medico, con l’ASL, si preoccuperà di preavvertire l’ospedale per attrezzare un percorso separato dagli altri pazienti.

Per quanto tempo una persona infetta può trasmettere il virus dell’influenza umana da nuovo virus A/H1N1 ad altre persone?

L’infezione può essere trasmessa nei 7 giorni successivi all’inizio della sintomatologia, più il giorno che precede l’insorgenza dei sintomi. I bambini, specialmente quelli più piccoli, possono potenzialmente trasmettere il virus per periodi più lunghi. La malattia si trasmette per via aerea, quindi, il contagio può avvenire stando molto vicino ad una persona con l’infezione .

Quali sono le elementari norme igieniche per prevenire la trasmissione del nuovo virus A/H1N1?

Le stesse da attuare per prevenire l’influenza stagionale:

  • lavare spesso le mani con acqua e sapone specialmente dopo avere tossito o starnutito
  • coprire con un fazzoletto naso e bocca quando si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura dopo averlo usato
  • in caso di influenza, rimanere a casa e limitare i contatti con altre persone per evitare di infettarle.

Esistono dei farmaci efficaci?

Per il trattamento di questa nuova influenza sono disponibili farmaci antivirali, distribuiti direttamente ai Reparti di Malattie Infettive che avranno in cura i pazienti.

E’ utile assumere farmaci per prevenire la nuova influenza da A/H1N1?

No, i farmaci antivirali non hanno alcuna utilità se presi prima di una possibile esposizione al virus, ad esempio prima di un viaggio in Paesi con epidemia. Può essere necessario assumerli se si è avuto un contatto, certo e ravvicinato, con un malato: in questo caso la Regione incaricherà le ASL per la consegna, diretta e gratuita, dei farmaci necessari.

Perché si parlava di influenza suina?

L’influenza suina è una malattia respiratoria dei maiali, causata da uno dei diversi virus influenzali di tipo A (in genere appartenenti al sottotipo H1N1, ma anche H1N2, H3N1, H3N2) che possono causare epidemie (in genere nella stagione autunno-inverno nelle zone temperate) tra i suini, con un’alta morbilità e una relativamente bassa mortalità (1-4%). I maiali possono essere infettati anche da virus influenzali di origine aviaria e di origine umana, con possibilità anche di infezioni multiple che possono favorire la ricombinazione di diversi tipi di virus.

L’uomo può acquisire l’infezione quando si trova a contatto stretto con maiali infetti colpiti da influenza, mentre non si può contrarre mangiando carne di maiale o suoi derivati che, dunque, non rappresentano alcun rischio.

Quindi, la nuova influenza A/H1N1 si è originata nei maiali ma, successivamente, si è diffusa tra gli uomini e, dunque, i suini non hanno più alcun ruolo nella diffusione della malattia.

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