Qualche informazione sull’influenza “suina” AH1N1 in vista dell’apertura delle scuole

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Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia, e Luigi Macchi, Dirigente Unità Organizzativa Governo della Prevenzione, Tutela sanitaria, Piano sicurezza, nel corso di una conferenza stampa, hanno illustrato i dati relativi alla diffusione della ‘nuova’ influenza A H1N1 in Lombardia e le misure predisposte sia per monitorarne la diffusione, sia per intervenire in via preventiva, che al suo manifestarsi.

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Ad oggi, in Lombardia, sono stati accertati 70 casi conclamati di ‘nuova’ influenza A H1N1, tutti risoltisi positivamente ed in tempi relativamente brevi, a fronte di 211 casi sospetti. L’influenza ha colpito persone che l’avevano contratta all’estero, tranne 6. In particolare, 27 avevano soggiornato negli USA, 22 nel Regno Unito, 4 in Argentina, 3 in Australia e 3 nel Messico. Sono esclusi, al momento dal computo, gli studenti di Peschiera Borromeo e di San Giuliano Milanese, da poco rientrati da una vacanza di studio in Inghilterra dove avevano manifestato sintomi influenzali, per i quali sono in corso le analisi. Tra le persone colpite dalla ‘nuova’ influenza, 23 avevano un età compresa tra 20 e 39 anni e 13 tra 10 e 19 anni, a conferma che il virus colpisce prevalentemente giovani persone (51 su 70).

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La Regione Lombardia, a partire dal 25 aprile 2009, a seguito della comunicazione del Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali relativa a casi di Influenza A H1N1, ha provveduto, nella medesima giornata, ad allertare ASL e Aziende Ospedaliere sulla nuova situazione che si era venuta determinando, a partire dal Messico e dagli USA. Successivamente, le ASL hanno chiesto ai Medici di Medicina generale, ai Pediatri ed ai medici specialistici, di collaborare nell’attivazione di un sistema di sorveglianza e gestione dei soggetti che presentavano sintomi influenzali, provenienti da aree e condizioni ove si sono verificati i casi, avendo come terminale i reparti di malattie infettive della rete ospedaliera lombarda, a cui compete l’attivazione, per le analisi, dei tre laboratori di riferimento regionale situati presso l’Azienda Ospedaliera Sacco di Milano, l’IRCCS S. Matteo di Pavia e l’Istituto di Virologia dell’Università di Milano”

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“I dati fin qui rilevati – ha sostenuto Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità della Regione Lombardia – sono tali, al momento, da escludere, per quanto riguarda il nostro territorio, quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce come ‘pandemia’. Non ci sono, di conseguenza, le premesse per adottare misure particolari ed eccezionali a tutela della salute pubblica. Siccome siamo in contatto, direttamente ed indirettamente, con le Autorità sanitarie nazionali ed internazionali e conosciamo, in tempo reale, quello che al riguardo avviene in diversi Paesi del mondo, abbiamo predisposto le necessarie misure di allerta per non farci trovare impreparati di fronte ad un’evoluzione dell’infezione, nell’attesa che divenga pronto il vaccino”.

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Luigi Macchi, Dirigente Unità Organizzativa Governo della Prevenzione, Tutela sanitaria, Piano sicurezza, dopo aver ricordato che in tutte le diverse parti del mondo dove si è manifestata, l’influenza ha finora avuto conseguenze mortali praticamente solo in soggetti già affetti da altre patologie, ed aver illustrato le misure predisposte, ha ricordando che allo stato attuale: “E’ fondamentale attenersi alle misure di protezione cosiddette universali. Vale a dire: adottare misure di igiene personale, ripetuto lavaggio delle mani, anche con soluzioni idroalcooliche, coprire bocca e naso in caso di tosse o starnuti, utilizzare fazzoletti monouso, smaltendoli in modo corretto, evitare contatti ravvicinati bocca-bocca”.

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